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    Andare in basso
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    Axuel
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    che aria tira? Empty che aria tira?

    Lun Feb 18, 2013 12:58 pm
    Ciao Ragazzi,

    sono nuovo del forum, ma in realtà vi "leggo" già da qualche tempo, ma passiamo alle presentazioni: mi chiamo Stefano, 29 anni e da ormai oltre un anno ho deciso di andare via (onestamente non posso dire se per sempre, se per un lungo periodo... se per un mese... chi vivrà vedrà) dall’Italia. Il mio programma fin dall’inizio è stato: andiamo in Paese dove possa migliorare il mio inglese (l’ultimo “pezzo di carta” ricevuto in un college londinese qualche anno addietro recitava level “upper intermidiate”), ma da allora le cose dovrebbero essere migliorate, e dova possa costruire un futuro migliore. Torniamo a noi... ho avuto sempre la FORTUNA di poter lavorare qui in Italia, prima nell’area sales di una piccola azienda e poi dopo la laurea (in economia, indirizzo managemnet) in grossi gruppi multinazionali... . Ora purtroppo o per fortuna (punti di vista) si sono “toccati/incrociati” due eventi: un posto di lavoro, quello attuale, che non mi ha mai regalato grandi soddisfazioni (l’unico regalo è stata qualche divergenza con il mio manager... io manager, tu fai esattamente quello che ti dico senza ragionare sulla cosa) e un sistema Paese che è sempre meno flessibile, in termini di turn-over, di opportunità (qui non parlo solo di lavoro) scarsamente meritocratico e sicuramente non dal futuro più roseo. Per le famose divergenze col mio manager, non mi è stata rinnovata la sua fiducia (amen) e quindi a breve mi ritroverò senza un lavoro e nemmeno ne sto’ cercando un altro, almeno qui in Italia... e mi sono deciso a partire. Prima ho valutato l’ipotesi Australia... poi mi sono detto, ma perchè non Irlanda?? A cavallo tra il 2005 e il 2006 ho trascorso un paio di mesi a Cork per studio e l’impressione fu ottima: un paese “civile” e allora, davvero in crescita... la tigre celtica davvero in corsa. Poi purtroppo la crisi è storia recente.

    Ma perchè l’Irlanda? Qui, caro Donald, voglio una tua conferma o smentita. L’Irlanda ha un tasso di disoccupazione che attualmente è di una paio di punti percentuali sopra i livelli di quello italiano... più o meno al 14% eppure quelle poche (due) persone che conosco e vivono proprio a Dublino ormai da un bel pò di anni mi dicono che in alcune professioni, che poi riguarderebbero anche la mia (io sono un Assistant Manager nell’area del Financial Planning and Controlling) e quelle dell’IT in generale le vancancies non hanno mai avuto battute d’arresto... mi dicono che la disoccupazione ha impattato perlopiù professioni prettamente nel campo edilizio e le multinazionali nel campo dell’IT, farmaceutico, servizi, etc etc... hanno continuato e continuano ad investire, per via dell’imposizione fiscale che è rimasta bassissima anche nella crisi più dura, proprio lì in Irlanda. E’ vero? Tu che vivi in Irlanda cosa mi dici... il futuro gli irlandesi come lo vedono aldilà di statistiche, numeri, PIL... per la serie: che aria tira??
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    che aria tira? Empty Re: che aria tira?

    Mar Feb 19, 2013 12:52 am
    Ciao Stefano,

    piacere di fare la tua conoscenza.

    Che dire. Prima di tutto il post che hai scritto è molto interessante perchè tira fuori argomenti reali dell'Irlanda ma sopratutto traspira il fatto che sei molto informato sull'attuale situazione economica e lavorativa nell'Isola verde.
    Posso confermare che, come appunto hai scritto, alcuni settori si sono ridimensionati, vuoi per il fattore recessione, mentre altri sono più o meno gli stessi.
    Ad esempio, per quanto riguarda il lavoro nei call centre e altri settori negli anni che fai riferimento tu, 2005-2006 era molto facile trovare qualcosa. Facile nel senso che anche con poca esperienza si veniva assunti, il tempo di attesa tra la domanda e l'assunzione poteva anche essere una o due settimane. Lavori che erano un po "demanding", per lo meno quando vi applicavi ti chiamavano per un colloquio o ti rispondevano che non andava bene.
    Questo perchè vi era una richiesta alta di lavoro e il numero di persone era quasi minore del numero di lavoro. In tanti cambiavano lavoro per posizioni più alte. Anche chi per dire era a un gradino più alto cambiava posizione e quindi lasciava spazio a quello sotto per avanzare. Adesso purtroppo, visto il ridimensionamento o "relocation" di molte ditte in altri paesi vi è una minore richiesta e il gap di tempo tra application e un colloquio è aumentata.
    Ai nuovi ricercatori di lavoro che magari sono arrivati dall'Italia si aggiungono i disoccupati. Il numero di lavoro è quello. Magari applicano in 2 mila per una posizione.

    Dico sempre che se si va in Irlanda, a Dublino in special modo con una giusta qualifica universitaria, il lavoro non manca. Si sa che nel mercato finanziario si puo' venire assunti, rispetto a settori attualmente meno ricercati. Tuttavia, a mio avviso anche l'I.T. è ancora in voga, basta pero' avere una specializzazione o esperienza richiesta. Ti faccio un esempio, magari cercano un programmatore Java, Ruby o Phyton. Tu magari sai programmare in C++ . In tal caso non verresti preso perchè vi sono magari altri 100 candidati che hanno proprio quel tipo di esperienza. Tuttavia non perchè quello che programma in c++ non ha ottenuto lavoro non significa che non vi sia un lavoro in I.T. E' semplicemente che vi è una ricerca più specifica del tipo di lavoro. Non so se mi sono riuscito a farmi spiegare.

    In Irlanda il "lavoro" esiste, solo che rispetto agli anni passati a mio avviso è diventato più settorializzato e si richiede maggiore esperienza. Anche qua il cosidetto "turn over" è diminuito notevolmente e i dipendenti si stanno tenendo stretti la seggiola.

    Se hai le carte vincenti (Laurea giusta, esperienza, Inglese magari) puoi lavorare e farti pure una bella vita a Dublino, perchè gli stipendi sono ancora buoni per chi lavora nel giusto campo. Per chi magari non ha una qualifica, probabile che sia più difficile.
    Purtroppo, per me ovviamente, per muovermi fuori da un lavoro di call centre, leggo più spesso la parola "laurea" tra i requisiti. Quindi, per chi come me non ha una laurea, si attaca al tram :-)

    Che aria tira? Beh, per chi non ha lavoro tira una brutta aria ma per chi lavora sicuro che si tratta bene. A Dublino vi sono tanti disoccupati, Irlandesi e stranieri, ma dall'altra parte vi sono anche lavoratori che hanno uno stipendio buono e non hanno avuto mai problemi con i tagli del personale. Vedi magari Google ad esempio. Sicuro il numero di persone disoccupate è aumentato ma anche la sera se vai in giro in centro vedi che l'atmosfera è meno euforica. Vedi che alcuni escono di meno, vanno meno al ristorante o al cinema. Magari fanno qualcosa a casa per risparmiare.

    Per farti alcuni esempi di persone che conosco e che vivono a Dublino. C'è un ragazzo che è laureato in Informatica e che da circa 5 anni lavora in una ditta che produce software e viene ben pagato. Il lavoro non gli manca, la ditta va avanti. Un altro mio amico che lavorava per Cpl/Hp a Lexlip come supporto tecnico lo hanno messo in redundancy da circa 6 mesi perchè il team ha chiuso. Ora sta cercando un lavoro. Un altra persona che conosco e che ha la laurea in Marketing lavora a un call centre con contratto di 11 mesi e lo fa per andare avanti a vivere. Un altra che lavora nello stesso call centre è architetto ed ha pure lavorato per progetti enormi nella città di dublino ma credo che lo studio abbia chiuso perchè come appunto hai fatto presente cè stato il crack dell'edilizia.
    Un altro mio amico che è diventato Team leader mi ha detto che fra poco la ditta li manderà a casa perchè chiuderà il team.

    Cè chi arriva qua applica e trova lavoro e fa magari successo. C'è chi magari invece arriva qua, prova, applica ma il periodo non era buono e ritorna in Italia. C'è chi se ne frega, fa qualcosa cosi magari si mantiene e studia Inglese, poi tanto sa che fra un anno ritorna in Italia e lo fa come esperienza.

    La mia storia lavorativa a Dublino: cambiato circa 5 compagnie, di cui 2 sono stato licenziato per riduzione del personale (redundant). In una di queste dove ero responsabile di stock control per il magazzino Europeo era un buon lavoro. Se non fosse stato per questo licenziamento sicuro avrei continuato a fare magari carriera. Guadagnavo quasi 2 mila euro il mese. Puff, tutto è finito. Ho cercato altri lavori ma, dal 2009 in poi si iniziava gia a sentire che era dura a trovare qualcosa. Poi sai, magari andando avanti con il tempo vi sono persone che arrivano dopo di te con più esperienza e titoli di studio. Ogni tanto mi chiama qualche recruiter, sai quando cercano degli operatori con esperienza per lavori immediati che durano 3-4 mesi. Un po è frustrante perchè dopo aver lavorato per tutti questi anni a Dublino magari ti aspetti qualcosa di diverso. Oltre che chiamarti solo per questi lavori, ti chiamano solo per lavori che non ti danno una grossa soddisfazione lavorativa.
    Questa è la mia realtà. Magari ho scritto troppo e divagato. Spero comunque di averti risposto. Il fatto è che magari per me vale una cosa, per un altro vale un altra cosa. Quell'altro è stato più fortunato e ora ha un buon lavoro.

    Sai, poi noi Italiani dobbiamo pure considerare tra le tante cose il fattore meteo. Quindi cè chi giustamente si chiede se ne vale tanto la pena ad esempio dopo 2-3 anni che stanno a Dublino e lavorano in un posto tipo call centre se era quello che volevano nella vita. All'inizio sicuro per loro era una grande cosa, poi col tempo ti rendi magari conto che non ne vale più la candela.

    Per quanto riguarda il fatto delle divergenze con il manager, beh anche qua, almeno nelle ditte che ho lavorato, non dico che è lo stesso ma, insomma lo fanno con stile più educato, con verve British distaccata, ma a mio avviso tutto mondo è paese e trovi anche quelle persone li.

    Un saluto,
    Donald
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    Axuel
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    che aria tira? Empty Re: che aria tira?

    Mar Feb 19, 2013 8:49 am
    Donald,

    sei stato davvero molto esauriente. Purtroppo quella che tu descrivi è una situazione che presenta molti punti in comune con quella italiana. L'unica differenza è che alcune economie, vedi quell'irlandese, hanno subito una dura crisi e tutt'ora lo sono, ma mostrano segnali di ripresa... ti assicuro che qui nel bel Paese non è affatto così, la crisi non solo c'è e ti assicuro che si sente, ma ancora, purtroppo, non è venuto il peggio... anche se io mi auguro sempre che non arrivi... ho a cuore il futuro di questo Paese e aldilà che uno voglia lasciarlo o meno, resta sempre il suo Paese. Sono sicuro, ogni tanto i numeri qualcosa la dicono, che alcuni Paesio hanno le carte in gioco per rimettersi in sesto e ripartire, mentre per altri queste possibilità, almeno al momento, mancano.

    Per vedere "l'aria che tira" tra una 30ina di giorni verrò in Irlanda... ora vediamo se Cork o Dublino e naturalmente vi terrò aggiornato... e spero che le informazioni che darò siano preziose anche per altri utenti del forum.
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    che aria tira? Empty Re: che aria tira?

    Mar Feb 19, 2013 11:34 am
    Ciao Sfefano,

    per la situazione in Italia, ho ancora diversi amici la che mi tengono aggiornato e purtroppo so come vanno le cose. Recentemente un mio caro amico toscano è stato messo in cassa integrazione e altri lavorano stagionalmente. Penso il problema sia molto legato anche con le tasse che ti succhiano il midollo.

    Per esempio, tanto di cappello all'Irlanda. Se si vuole aprire una ditta qua o lavorare come libero professionista si paga il giusto di tasse e ti permette di lavorare sereno. Ma sopratutto una cosa che mi piace molto del Fisco Irlandese è che fino a prova contraria, a meno che non fai delle evasioni, loro si fidano e non ti danno alle gambe.
    Non cè la Guardia di Finanza che ti opprime coi controlli. Ci sono umanamente parlando, tasse da pagare che si possono contare sulle dita di una mano. Come hai citato tu nel precedente post, la Corporate Tax è al 12.5% , molto bassa. Ma anche se ad esempio voglio mettermi in proprio come Sole Trader (libero professionista) pago qualcosa di più vero, ma, alla fine dell'anno ho pagato in maniera giusta, equa e proporzionale al mio profitto. I controlli sono solo un sogno. Mi son comportato bene, ho fatto la mia dichiarazione, magari un anno guadagno poco e un altro un po di più, ma il Fisco Irlandese lo sa e ti capisce. Non ti manda la Guardia di Finanza a casa.
    Infatti come la vedo io, nel futuro vi saranno molte più compagnie Irlandesi del tipo "single member", specie di micro compagnie dove potranno lavorare, ricavare il giusto per vivere ed essere dipendenti. Questo non è un sogno ma è una realtà realizzabile. Anche perchè attualmente diversi organismi coordinati dai comuni di Dublino e Fingal ad esempio offrono aiuti per chi vuole aprire una propria attività.

    Grazie per tenerci aggiornato. Sarà un piacere rileggerti.
    Un abbraccio,
    Donald
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